Sessantotto anni, l’età giusta per andare in pensione e cominciare seriamente a godersi la vita, soprattutto se ti chiami Jupp Heynckes e da 49 anni non fai altro che vivere di una sola stressante passione: il calcio. Bandiera indiscussa del Borussia Mönchengladbach, la squadra della sua città con cui giocò per quindici anni come attaccante (con una perentesi nell’Hannover), appesi gli scarpini al chiodo Heynckes ha cominciato fin da subito ad allenare dividendosi tra Germania (Borussia Mönchengladbach, due volte, Bayern Monaco, tre volte, Eintracht Francoforte, Schalke 04 e Bayer Leverkusen) e penisola iberica (Tenerife, Real Madrid, Benfica e Athletic Bilbao), arricchendo il già ricco palmares da giocatore con 7 titoli nella terra natia, due Intertoto con lo Schalke, una Supercoppa di Spagna col Real Madrid e soprattutto due Champions League (con Real e l’ultima quest’anno col Bayern).
Dopo il fantastico triplete della stagione appena conclusa col Bayern Monaco, Heynckes è tornato sulla cresta dell’onda dopo le ottime cose fatte vedere due anni fa a Leverkusen e la sfilza di secondi posti ottenuti dodici mesi fa proprio coi bavaresi; secondo un giocatore dei bavaresi, l’ucraino Tymoschuk, la “lampadina” (come è soprannominato) sarebbe andato a finire al Real Madrid, ma nella conferenza stampa di oggi il vincentissimo Jupp ha spiegato i motivi per cui lascia il calcio, definitivamente:
“La scorsa estate ho promesso a mia moglie che avrei finito il mio contratto con il Bayern Monaco e poi non sarei andato oltre. Dal primo luglio non firmerò con nessun’altra squadra. Ho 68 anni e ho bisogno di riposarmi, c’è da considerare anche la vita personale oltre quella calcistica. Sono stati due anni intensi. Soltanto un mestiere è più complicato di quello di allenatore del Bayern, fare il Cancelliere… Il 2012, con tre titoli mancati, ci ha insegnato a correggere i nostri errori e così abbiamo costruito un 2013 straordinario. La differenza è stata lo spirito diverso che ha unito la mia squadra. Non abbiamo soltanto fatto un triplete, ma giocato anche un calcio eccezionale. Non avevo mai visto un’armonia del genere nello spogliatoio e in campo. Penso soprattutto al doppio confronto con Juventus e Barcellona. Abbiamo dato dimostrazione di potenza e classe”.
Tutto molto bello, quando faticoso. Heynckes sente in maniera netta di sentirsi a fine corsa:
“E’ da tanto che non vado in vacanza, non ce la faccio a gettarmi subito nella mischia anche se mi sono arrivate diverse offerte. Alla mia età ho bisogno di più riposo e in questa stagione ho sentito tutto il peso dei 68 anni. Forse non si vede all’esterno, ma ero al limite. E’ tutto molto più complesso rispetto a 10, 15 anni fa. Si deve vivere di solo calcio. E io adesso ho bisogno di rigenerarmi, di riflettere”.
Dunque l’allenatore dell’anno esce di scena. Sulla panchina del club attualmente più forte del mondo siederà Pep Guardiola, su quella del Real Madrid con molta probabilità Carlo Ancelotti.
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG